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Cosa nasce nella condivisione

Riporto qui gli ultimi interventi apparsi sulla chat in Telegram “MaD Rinzai” dopo l’incontro di giovedì 20 luglio 2023. Contestualmente tali interventi sono cancellati dalla chat. La chat, come detto più volte, non è il luogo dei dibattiti. Lo spazio per scritti, riflessioni e con le repliche che si vogliono è qui sul blog del sito dell’associazione.

Nel corso della condivisione l’intervento di Leo Reiyo è stato interrotto da Eugenio Ghyotan. Vengono qui riportati i rispettivi interventi, repliche e aggiunte di Pierluigi Vecchi e Concy Kōtei.

Le argomentazioni su complottismi e negazionismi vari sono di chi li esprime e non rappresentano in alcun modo l’associazione. Si sperava che di questi temi se ne parlasse in altri ambiti, non in questo sito. È evidente che per qualcuno sono una ferita aperta. Lasciamo quindi, in questo caso, un diritto di tribuna.

Leo Reiyo (20/7/2023 ore 22:55):

Caro Ghyotan, nei confronti di quanto hai detto e pubblicato non avrei niente da dire, dato che tutto ha senso ed è fatto, detto e scritto con una buona intenzione, la sento palpabile, ma è che mi piace arrivare a delle decisioni CHIARE relative a come dialogare e se ciò sia possibile, dato che mi sembra di vedere aree di “i-na-mis-si-bi-li-tà” che mi sembrano strane da parte di chi – in definitiva – dice e scrive cose sensate. Io credo che tu abbia fatto male a non permettermi di terminare il MIO pensiero all’ultima MaD, che ho concluso vagamente a causa dello stupore procuratomi dal tuo assalto all’arma bianca, che mi ha anche un po’ divertito, devo ammettere, dato che preferisco non rattristarmi mai (non seguo l’ideologia freudiana-queer della sincerità/colpa/tristezza). Io credo che un approccio ideologico alla realtà – per quanto benevolente sia – non sia funzionale ed il segnale di ciò è che si ritiene “scandaloso” quanto altri dice; qualcun altro, sempre nel nostro contesto, durante i primi tempi della pazzia collettiva (non seguita peraltro né da Svizzera né da Svezia) consigliò a tutti di “vaaaccinaaarsi” cambiando tono e volume della voce in modo alquanto buffo, chi se lo ricorda? Non l’ho contraddetto, non l’ho maledetto, non l’ho bloccato, non mi ha fatto arrabbiare, però mi ha fatto ridere. Io ascolto chi parla, ascolto il tono, il volume, l’intenzione e la mia consulenza viene richiesta anche per questa capacità che mi fa sorgere immagini mentre altri parla. Fra di noi non ci sono persone insensibili, non ci sono persone malvage, come anche non ci sono persone di principio manipolative, e c’è affetto e dedizione per quanto stiamo vivendo e costruendo. Il fatto che si possa citare qualcosa che si è visuto ma che non è sui giornali di regime, che non è su wikipedia o sui siti di debunking, ma che è stato vissuto DI PERSONA… o è creduto o non lo è, il che implica che chi non fosse creduto avrebbe mentito. Come la mettiamo? Ghyotan, non ci sono calcoli stechiometrici nella vita, nella vita c’è solo vita e tu lo sai: le misurazioni dipendono da accordi a monte, un monte che ci iamo inventato, un monte che può diventare inacessibile e del tutto simile alla presunzione qualora le dette misurazioni prendessero il posto dei fatti ovvero li precedessero per sventare ogni altra possibilità (sempre attesa solo come teoretico/ideologica). Questa non può chiamarsi scienza o filosofia o altro: è solo una zona grigia atta alla manipolazione. Aggiungiamo anche che ci sono “misure” ancora più importanti e che sono personali, visute; fra di noi c’è qualcuno che ha pagato amaramente l’ideologia che ha informato la pazzia collettiva: è uno su… trenta? Quaranta? Sono misure improprie, perché ne basta uno; infatti nessuno di noi vorrebbe che UNO ,solo UNO di noi!, fosse danneggiato da qualcosa che NOI – eventualmente – avessimo fatto anche per sbaglio. Con questo ti saluto e spero che chi abbia reattività di qualunque tipo trovi un giusto bersaglio in chi ha davvero mentito, imbavagliato, manipolato fatti, persone e perfino memorie, che possa questo crearvi una sana reazione, in modo che questa ingiustizia non possa più prendere forma, nemmeno fra due persone amiche che si stanno parlando. Ghyotan, le storie succedono a chi le sa raccontare, e chi le sa raccontare è perché le vede a colori; fammi sapere cosa ne pensi, dimmi quello che ti pare, dico davvero, però da uomo a uomo e senza isterie. L’ho scritto pubblicamente perché vuole essere qualcosa che dico a tutti con affetto fraterno (signore care abbiate pietà di noi maschi): non essendo dei testimoni-di-geova siamo inevitabilmente qui per guardarci negli occhi con forza e affetto e così confrontarci davvero… Eviterei al contrario il “vomitare” quello che abbiamo dentro, che fa tanto piacere a chi ci vuole checche isteriche rese pandemicamente schiave e sempre offese a culo ritto & litiganti. Vi voglio bene.

Eugenio Ghyotan (20/7/2023 ore 23:22):

Reiyo faccio fatica a capire tutto il brano. è vero, ti ho interrotto, stavo ascoltando tranquillo il tuo intervento, ma ho reagito istintivamente quando hai chiamato in causa Marietto per supportare il tuo giudizio “non molto positivo” sui Voti del sociale introdotti da Taino. Marietto, a cui ero molto affezionato, è morto nel 2006, non so cosa pensasse dei voti del sociale e cosa avrebbe pensato se fosse stato ancora vivo, ma il citarlo in questo modo mi è sembrato fuori luogo…, altrimenti non avrei interrotto, sbagliando, una condivisione, comunque poi la mia connessione è caduta, avrai potuto continuare a parlare, no? per il futuro ci doteremo di regole chiare per la condivisione: non interrompere,mettere un tempo max, come prenotare o passare il turno, esporre il proprio punto di vista senza offendere,…

Pierluigi Vecchi (23/7/2023 ore 10:29):

Mi sembra di capire grande e profonda buona volontà da parte di Leonardo e di Eugenio.
Ringrazio entrambi.
Possiamo adesso in modo deciso considerare “capitolo chiuso”?

Concy Kōtei (23/7/2023 ore 23:04):

In questa fase storica, che ancora non si è conclusa, è bene e sacrosanto dare voce a chi è stata negata da questo sistema che, silente, ci sta inoculando, oltre che del veleno genico, anche quello a cui mirano, la divisione e l’odio fraterno… la musica non è finita, è appena all’inizio, la cecità e la paura ha accecato la capacità di critica e controinformazione. Se non si dà voce democratica a chi ha subito violenza psicologica e fisica ( riferito ai danneggiati), allora abbiamo perso di vista l’insegnamento che il Maestro ha elencati negli otto voti sociali… e ne cito solo tre, che sono alla base della nostra pratica: faccio il voto di libertà, benevolenza, e il rispetto di ogni esistenza. Tre cose mancate in questi ultimi tre anni. Bisogna lasciar parlare chi ha da dire qualcosa che non sia di Sistema. È insopportabile quanto tutto sia dato per scontato, anche usare gli esseri, che noi votiamo di salvare, come cavie umane.
Viva il pensiero diverso!!!

Cito un periodo di Leonardo, che mi fa sentire L’UNO di trenta o quaranta:
“fra di noi c’è qualcuno che ha pagato amaramente l’ideologia che ha informato la pazzia collettiva: è uno su… trenta? Quaranta? Sono misure improprie, perché ne basta uno; infatti nessuno di noi vorrebbe che UNO ,solo UNO di noi!, fosse danneggiato da qualcosa “

Leo Reiyo (24/7/2023 ore 7:52):

Caro Concy, Scrivendo questo mi sono mantenuto vago per via del fatto che un caso ce l’ho anche in famiglia ma sí, mi riferivo anche a te, essendo rimasto colpito dall’imbarazzo dissipante percepito nel momento di una tua testimonianza; tutto ciò è umano, lo capisco, l’incredulità è un’autodifesa dignitosa. Intuire quell’equazione che ti fa intendere l’inizio di una guerra combattuta con armi non convenzionali… o ti succede perché hai stratificato osservazioni su ogni ordine di segnali inerenti, oppure perché un tuo caro è stato colpito da una “bomba” o da una “scheggia”. Prima ancora dell’avvento del nazismo un linguista tedesco notò un indurimento della lingua e così, similmente, ravvisai che si era vicini a una sfida epocale. La ciliegina scende fastidiosa quando ti rammenti la strisciante ma ancora benevola sociopatia dei tuoi amici o datori imprenditori di successo, AD, patron ecc. e la confronti con quella feroce e pervasiva ogni ambito della politica e della finanza, con punte di insensibilità folle nella gestione delle “risorse umane” (mignons). Negli USA questa faglia era enorme e inguardabile: un popolino malato, tenuto al laccio con vaccinazioni reiterate e velenose, con cure delinquenziali che farebbero sobbalzare il medico italiano più convenzionale, pensate evidentissimamente per mantenere una clientela fissa di spendibili mignons fino alla fine della loro sfortunata esistenza: pressione alta>cura>sovrappeso >cura>diabete >cura>tumore (o questioni cardiovascolari)>interventi e/o chemio= morte …mentre il ricambio si intensifica attraverso l’immigrazione più selvaggia. E mi fermo qua. Certo, ognuno trova ciò che si aspetta ma in questo caso noi, Concy, come altri, raccogliamo ogni FATTO incontestabile e conclamato a riguardo di quanto succede. Tutto ciò serve a due cose: 1) capire 2) trovare soluzioni. Io posso dire di averne e chi ha capito può chiedere; non serve un virologo, serve chi pensa precisamente mentre i più, dalle opposte fazioni, delirano contenti.

1 commento su “Cosa nasce nella condivisione”

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