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2020 – Cammino della lana e della seta

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Il cammino della lana e della seta – 130 Km da Bologna a Prato.

L’idea di camminare per più giorni era nella mia testa, già da qualche tempo, e da Bologna a Prato non c’ero mai andata, neanche in macchina… E così, quando ho saputo da Teresa che c’era un posto libero (Grazia aveva rinunciato per una brutta tallonite), pochi giorni prima della partenza sono ufficialmente entrata nel gruppo “il cammino della lana e della seta”, già sapientemente organizzato, che il 17 agosto sarebbe partito alle ore 10 da piazza Maggiore, in Bologna, per raggiungere a piedi la città di Prato, in 6 giorni.

Teresa ha ottimizzato gli spostamenti così che, al termine del cammino, troveremo ad aspettarci la macchina, utilizzata fino a Prato, poi in treno per Reggio Emilia (ospiti di Paolo) e poi ancora treno fino a Bologna.

Preparo lo zaino cercando di mettere solo il necessario, ma scoprirò che si può fare di meglio, e parto per Magliano Sabina il 14 agosto, perché prima del cammino una bella uscita di arrampicata al Fosso dell’Eremo, con il Maestro Taino, ci sta proprio bene. La domenica mattina a casa dei Doc’s rimaneggio il bagaglio e tolgo già qualcosa, che lascio li. Prima di uscire pesiamo gli zaini: Teresa 7,5, Doc 8,5, Danila 8,5… si può fare!

Passiamo a prendere Massimo e partiamo per Prato, poi treno per Reggio Emilia dove Paolo viene a prenderci alla stazione. Una bella passeggiata a piedi per il centro storico, una pizza e poi a nanna che domani si comincia.

Entrando a casa di Paolo, ieri ho visto il suo zaino (piccolo e leggero). Così al mattino rimaneggio il mio lasciandogli alcune cose, che gentilmente mi porterà a Scaramuccia alla prossima sesshin. Per scaldare i muscoli andiamo a piedi alla stazione (40 minuti) e puntuali arriviamo a Bologna, in piazza Maggiore, dopo averla attraversata all’ombra dei caratteristici portici.

I camminatori (in ordine alfabetico) Andrea, Andreana, Anna, Carla, Claudio, Conci, Daniela, Elena, Giancarlo, Massimo S, Massimo, Paolo, Pierluigi, Piero, Roberto Doc, Roberto, Serena, Teresa, Vilma e la sottoscritta, sotto il caldo sole agostano, per via del ritardo di un treno, alle 11.45 partono per il cammino della lana e della seta.

Prima tappa, Bologna-Sasso Marconi, km 20 – dislivello +230 -200 mt. Dopo un giro in piazza Maggiore, Basilica di San Petronio, Palazzo del Podestà e Palazzo dei Banchi, andiamo verso la Torre degli Asinelli, percorrendo i numerosi porticati e ci dirigiamo verso la periferia dove sono visibili i canali che portano in città le acque un tempo utilizzate come forza motrice per muovere opifici idraulici, mulini e gualchiere e produrre quei tessuti, appunto, di lana e di seta che resero famosa la città. Arriviamo alla Chiusa di Casalecchio di Reno, attraversiamo il Parco della Chiusa, il bel Ponte sospeso di Vizzano, e costeggiamo il fiume Reno praticamente fino a Sasso Marconi, tutto in pianura, quasi tutto su asfalto e sotto un feroce sole che quando arriviamo alla “Locanda le tre virtù” di Sasso Marconi, finalmente decide di tramontare. Siamo tutti un po’ provati dal calore della giornata, in particolare per la mancanza di acqua da bere. Fa strano veder scorrere tanta acqua nel fiume e non vedere nemmeno una fontanella, eccettuata quella storica, a pompa, nel cortile di Palazzo de’ Rossi …ma una birra e una bella doccia ci rimettono in sesto consentendoci di camminare per altri 900 metri fino al ristorante per la cena, ammazza caffè e poi… nanna.

Seconda tappa, Sasso Marconi-Grizzana Morandi, Km 27 – dislivello +1400 -950 mt. Partenza ore 8.00 alla volta di Grizzana Morandi, bel paesino di media montagna dove a lungo soggiornò il pittore Giorgio Morandi. Per fortuna da Sasso Marconi lo zaino si è alleggerito perché Daniela ha trovato il modo di spedire da albergo ad albergo alcuni zaini/borse e… ne ho approfittato.  La via è sempre ben segnalata con piccoli cartellini rossi e bianchi che, come le briciole di Pollicino, ogni giorno ci conducono alla meta. Oggi si sale …e si prende un poco di pioggia. Prima una bella salitona nel bosco, fino alla cima di monte Baco, poi monte Caprara, sede di uno dei più grandi eccidi di civili da parte dell’esercito tedesco, durante la seconda guerra mondiale. Ormai ci sono solo i ruderi della frazione di Caprara, con una lacrima appesa per ogni abitante trucidato. Continuiamo il cammino attraverso il Parco storico di Monte Sole, vicino ai cunicoli e alle trincee della linea Gotica, che ospitò i soldati durante la guerra. Sosta al punto di ristoro, rigorosamente chiuso, poi fino alla cima del Monte San Salvaro, dove arrivo con fatica, per poi ridiscendere tra boschi e ulivi, fino al confortevole Hotel il Crinale, di Grizzana.

Terza tappa, Grizzana Morandi-Castiglione dei Pepoli Km 22 – dislivello +1100-1050 mt.  Dopo la salitona di ieri le gambe si fanno sentire e alle 8.30 partiamo in 18, Daniela e Andreana saltano la tappa. Anche oggi si sale e si scende. Ci dirigiamo verso Montovolo, su una carrareccia molto assolata, poi pieghiamo nel bosco e arriviamo a Burzanella, in tempo per vedere che il bar/alimentari ha appena chiuso. Va be’, ce ne facciamo una ragione, poi però, quando si riparte, sbagliamo direzione e facciamo nuovamente il giro. Ripresa la salita verso Ca’ terre Rosse, siamo rimasti in 16, Claudio ed Elena hanno trovato un passaggio in macchina;). Il percorso continua poi con una bella discesa fino al ponte sul torrente Brasimone, attraverso campi e sentieri costeggiati da rovi di more mature, e poi una bella salita finale, su asfalto, che ci sbriciola, arrivando all’albergo Il Ponte di Castiglione dei Pepoli alla spicciolata. La camera 322, al terzo piano senza ascensore, è il giusto finale di questa tappa… ma la cena e una buona dormita fa passare tutti i dolori.

Quarta tappa, Castiglione dei Pepoli-Vernio, km 20 – dislivello +800-1250 mt. Partiamo alle 8,30, oggi siamo 19, Claudio per via di un dolore alla gamba preferisce dirigersi direttamente a Vernio. Cominciamo con un bel sentiero nel bosco che ci porta fino al rifugio Ranuzzi e proseguiamo all’ombra dei faggi e dei castagni con scorci fiabeschi sulle valli sottostanti e piccoli borghi immersi nel verde. Siamo al confine tra l’Emila e la Toscana. Passiamo per Rasora, La Storaia, e troviamo un alimentari/bar che sta per chiudere ma… riusciamo a prendere una bella birra. Serena ci saluta, prende la corriera per Vaiano, e casualmente incontra Claudio. In 18 proseguiamo per Montepiano, con sosta caffè, poi un po’ di salita e di nuovo una bella discesa fino a San Quirico di Vernio. Lo strappo finale in salita per arrivare al B&B pozzo di Celle, viene ampiamente ripagato dal bagno in piscina tra gli ulivi, con vista sulla valle. Peccato che siamo stati divisi in due strutture e alcuni non hanno potuto godere della piscina.

Quinta tappa, Vernio-Vaiano, km 21 – dislivello +1000 -1100 mt. Dopo colazione salutiamo Anna e Andreana che interrompono qui il cammino, e in 18, anche oggi cominciamo in salita, su asfalto, ma al mattino la temperatura è accettabile. Attraverso sentieri e prati arriviamo prima a La Soda, e poi a Montecuccoli, con sosta al bar/ristorante, accanto alla Pieve di San Michele. Da qui ci dirigiamo sulla dorsale dell’appennino e la seguiamo fino al bivio per Sofignano. Il paesaggio è più arso e i sentieri pietrosi, attraversiamo in un sali e scendi dei boschi di conifere profumate dal calore del sole e tantissimi cespugli pieni di more. Poi cominciamo a scendere in un sentiero un poco angusto, con rovi ai lati, poi pietraia e Pierluigi cade a terra e si ferisce sul viso, ma il pronto intervento di Doc e del gruppo lo rimette in piedi in un battibaleno. Incontriamo una bellissima fonte d’acqua, dove più o meno ci immergiamo tutti. Poi ricomincia l’asfalto… il sole …il caldo … ma arrivati a Vaiano, birra al bar e trasbordo in macchina fino al Podere le Figliule, vicino a Montecuccoli. Il posto è molto bello e il casolare, ben ristrutturato e accogliente, è posto sopra una collina verde, con cavalli e vista sulla valle. Dopo cena salutiamo Daniela e Elena, che dormono in un podere qui vicino e domani torneranno a Torino. All’aperto cerchiamo in cielo qualche stella cadente ma… il letto ci chiama e si va presto tutti a nanna.

Sesta tappa, Montecuccoli-Prato. Poiché il Podere prenotato per la notte trascorsa non è esattamente a Vaiano, bensì a metà strada tra Vernio e Vaiano, Paolo e Massimo hanno rielaborato il percorso dell’ultima tappa e non so bene quanti chilometri e quale sia il dislivello effettuato. Pariamo presto, dopo aver salutato Claudio, anche lui torna oggi a Torino. In 15 saliamo a Montecuccoli, poi di nuovo il sali e scendi fino al bivio per Sofignano, dove però andiamo dritti, fino al Passo delle crocette, per salire poi lentamente sul Monte Maggiore(955 mt). Arrivati in cima alcune mucche riposano al sole con intorno cavalli che brucano la poca erba arsa dal sole. Morbide colline scendono fino in pianura dove  in lontananza e molto in basso si vede Prato, nostra meta del cammino. Tutta una bella discesa, per la gioia delle ginocchia. Fortunatamente la Calvana la attraversiamo con un sentiero abbastanza ombreggiato, poi però tutto sole e asfalto per arrivare a piazza del Duomo a Prato, percorrendo la pista ciclabile lungo il fiume Bisenzio, che conduce alla porta Mercatale. La birretta dei saluti, dopo questa bella scarpinata, direi proprio che ci sta tutta e … anche delle vere patate fritte!

E stato bello camminare con voi e conoscervi un po’, giorno dopo giorno.

Alla prossima avventura, grazie a tutti,

Danila

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